venerdì 11 marzo 2011

...Il sondaggio del giorno...

...Cari cisponauti buon pomeriggio!
Ho un quesito da porvi. E cercate di rispondere numerosi, così togliamo un pò di raganatele da questo blog!

Fate il lavoro per cui avete studiato, pagato per studiare, faticato per ottenere e soprattutto mantenere.
Un giorno arriva il vostro capo e vi dice: "Rinuncia al tuo lavoro, fanne un altro (uno che non ti piace, che non sai fare, che non sai nemmeno dove sta di casa) ma sempre nella stessa azienda, altrimenti ti licenzio perchè devo poter utilizzare in maniera ottimale il personale che ho."

Voi, che fate?

Ovviamente la domanda in questione ha riguardato me. Sentitevi liberi di dare la vostra opinione... Io ho già deciso e in nessun modo potreste influenzarmi. Ma mi farebbe piacere confrontarmi e capire.

Grazie! :*

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pero' che situazione!!!,

sinceramente non mi è mai capitato, e spero vivamente di non dovermi trovare in un contesto lavorativo dove il mio capo, preso per il collo dal vile denaro, incomincia a pensare di essere circondato da pedine da spostare sulla scacchiera dell'ufficio.

Vabbè cerchiamo di immedesimarci...

Direi che potrei avere 2 reazioni. La prima, quella che contraddistingue un po' tutta la mia vita e non escludo nessuna sfera, ne affettiva, ne lavorativa è il fatidico NO!!!, no concettualmente, perché non sono io la soluzione ai tuoi problemi e tanto meno lo sarò mai, semplicemente spostandomi di mansione, no perché non puoi avere una così bassa considerazione di tutto il pregresso lavorativo che mi appartiene all'interno della società e no perché agli out-out si risponde di NO per principio!!!! :P

Ma poi....

perché c'è sempre un poi... direi di SI!!! (certo che non potevi trovare una situazione migliore per tirar fuori il mio dualismo Junghiano!!! :D ) perché so perfettamente che il rapporto che ho con il mio lavoro che svolgo e che amo, non po' essere messo in discussione da nessuno, in nessun qual si voglia situazione, e quindi il mio SI, è più' un GRAZIE!!! a chi mi a fatto capire che l'amore che io metto in ogni minuto del mio lavoro, non è apprezzato, e quindi incomincerei SERIAMENTE a prendere in considerazione l'idea di andarmene...

:D

Maurik ha detto...

Vale purtroppo questo mondo è difficile e ogniuno guarda i propri cavoli o come si dice a casa mia porta l'acqua al suo mulino.... La decisione spetta a te... ovviamente non potrei paragonare la stessa domanda fatta a te con il mio lavoro.... rimane cmq il fatto che tu hai studiato tanto per far questo tipo di lavoro... premettendo questo... allora io farei così nel frattempo che trovo altro lavorerei li dentro solo per sfruttarlo e prendergli lo stipendio per campare ...tanto una persona così non si merita ne favoritismi ne aiuto. Comprendo la sua situazione ma lui deve capire anche la vostra. Il mio consiglio è quello di rimanere li ( sempre che l'alternativa sia valida) , prendere lo stipendio finchè ti fa comodo , poi nel frattempo cercare un altro lavoro. Buona fortuna Vale.

Bersaglio stanco ha detto...

ciao valentina,
sono contento che tu abbia già preso una decisione. questo mi evita di scrivere un tedioso cappello a questo post per mettere le mani avanti su quanto siamo diversi e quanto il nostro modo di rapportarci con la vita sia assolutamente personale. la mia esperienza riguardo il lavoro è decisamente tormentata (come già saprai). ho lasciato un posto fisso, vicino casa, andando a rimpinguare la nutrita schiera dei precari, SOLO per un ideale. alla ricerca di un qualcosa che ancora non ho identificato. i commenti che ho ricevuto dopo aver preso questa decisione vanno dal pazzo all'eroe. la realtà è che non ho un affitto da pagare, non ho una famiglia, non ho spese fisse che mi costringono a lavorare per il pane. per questo motivo posso permettermi di scegliere il lavoro, di mandare tutto all'aria, di fare la voce grossa quando il comportamento di persone cieche danneggiano gli altri (non necessariamente il sottoscritto). non so quando cambieranno queste condizioni ma la soddisfazione che ho provato ad allontanarmi da un posto dove subisci umiliazioni (piccole, impercettibili, quasi invisibili ma costanti pressioni atte a farti venire un esaurimento nervoso e a demoralizzarti) è imparegiabile. posso solo dirti cosa farei al tuo posto: cercherei altro. cercherei un posto che possa realizzarmi o che possa aiutarmi a cambiare i miei punti di vista. fare errori fa parte del percorso di ognuno di noi e mai come in questi giorni la logica del "ognuno porta acqua al suo mulino" fa, perdona la battuta, "acqua da tutte le parti". se hai la possibilità di mandarlo a cagare fallo subito. altrimenti non ho problemi a sposare il consiglio di maurik. se ti piace il tuo lavoro allora, fino a quando hai passione, cerca il posto che ti permetta di svolgerlo. è giusto vendere il proprio tempo ma MAI permettere che il lavoro ingrigisca la propria esistenza. in bocca al lupo! :P